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NON ABBIATE PAURA!
Nel giorno di S. Francesco di Paola, Il Signore ha voluto chiamare a sè Giovanni Paolo II. Qual è l'eredità che ci lascia il nostro grande Papa?
Il Signore ha scelto di chiamarlo a sé nel giorno in cui la Chiesa festeggia S. Francesco di Paola. E Giovanni Paolo II, il Papa operaio, il Pastore con il quale siamo cresciuti e che ha traghettato l’umanità nel terzo millennio dell’era cristiana, ha chiuso gli occhi per sempre. Ha lasciato un mondo orfano della sua presenza, ma non privato della sua parola, che poi è stata sempre la Parola di Dio, attualizzata in una serie di manifestazioni che hanno caratterizzato l'attività di questo pontefice, grande uomo di azione e immenso apostolo di contemplazione.
Tutto il mondo si è fermato per una settimana, ha sofferto e pregato per la sua agonia, ha pianto la sua scomparsa, si è riversato a Roma a rendere omaggio alle sue spoglie mortali, e oggi lo invoca come se fosse già santo.
Ma cosa ci resta in eredità del Papa venuto dalla lontana e cristianissima Polonia, che si è proclamato fino alla fine figlio della Madre di tutti, Maria Santissima, che ha accolto i giovani come nessun altro pontefice aveva mai fatto, che ha dato un grosso scossone al comunismo ma non ha gettato le braccia incontro al capitalismo, e che ha gridato con tutto il fiato possibile contro tutte le guerre? Il suo messaggio è forte e chiaro, e può essere sintetizzato benissimo da un brano tratto dal suo primo discorso da Pontefice, il 22 Ottobre 1978:
Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!
Alla Sua salvatrice potestà aprite i confini degli Stati,
i sistemi economici come quelli politici,
i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo.
Non abbiate paura!
Cristo sa cosa è dentro l'uomo.
Solo Lui lo sa!
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