S. GIOVANNI, CHE PECCATO!
La chiesa della Giudeca versa da anni in uno stato di degrado e di incuria: ma non si può fare proprio niente?
A Paterno la tradizione vuole che il 24 giugno, ossia il giorno in cui la Chiesa festeggia la natività di S. Giovanni Battista, si possa girare u pignatellu: il rito consiste nel prendere un classico recipiente noto come pignatellu, che si distingue per la particolare forma che presenta i fianchi abbondanti e che veniva usato tipicamente per cuocere i legumi sul fuoco, riempirlo d'acqua e prenderlo in mano tenendolo fermo. La leggenda vuole che, a seguito di una domanda formulata da chi regge il recipiente, l'acqua presente nello stesso si metta a girare in una direzione piuttosto che in un'altra, in modo da rappresentare la risposta offerta per il quesito appena formulato.
Il ricordo di questa tradizione ci porta inevitabilmente a parlare della Festa di S. Giovanni Battista, il santo al quale secondo il Vangelo Gesù offrì una definizione particolare, affermando che tra i nati di donna nessuno sorse maggiore di lui. Precursore dello stesso Cristo, S. Giovanni lo battezzò nel fiume Giordano dandogli il solenne riconoscimento di Messia.
Proprio alla figura di S. Giovanni Battista è dedicata la Chiesa che sorge a Casal di Basso, nei pressi del quartiere della Giudeca. Una chiesa imponente, maestosa, bellissima, che l'incuria del tempo e soprattutto l'indifferenza degli uomini ha ridotto in uno stato a dir poco pietoso.
Di seguito vogliamo offrirvi una splendida foto che ci ha inviato l'amico
John Cavello
(prematuramente scomparso alla fine del 2007), residente negli Usa, Ohio, ma di origini paternesi, ed amico di PaternoCalabro.it. L'immagine ritrae l'interno di ciò che resta della chiesa, che, appena trent'anni fa, era aperta al culto e, insieme a S. Pietro, S. Barbara e Tutti i Santi, contribuiva a rappresentare il giusto senso religioso della comunità paternese.
Come è facile osservare, ormai non resta più nulla di ciò che l'edificio conteneva al suo interno: pare che l'unico pezzo che sia stato possibile recuperare fosse il settecentesco fonte battesimale che si trova da circa vent'anni nel Santuario di S. Francesco di Paola. La speranza è che il futuro sappia riservare un destino migliore a questa struttura, che non merita certo l'incuria e il decadimento, così come non merita l'oblio la Festa in onore del Battista, che un tempo, con l'inizio della bella stagione, regalava piacevoli momenti ai paternesi.
Luigi Caputo
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